Edilizia commerciale e direzionale
L’edilizia commerciale e direzionale è una categoria d’uso urbanisticamente funzionale, ossia una destinazione d’utilizzo che viene data a determinati appezzamenti di terreno da impiegare esclusivamente per la realizzazione di immobili commerciali e direzionali. Questa destinazione d’uso viene specificata nel Piano Regolatore Generale Comunale e prevede che la zona venga utilizzata almeno per il 60% del suo volume o del suo piano lordo per l’edificazione degli edifici sopra citati. La restante porzione di spazio dev’essere impiegata solo per la realizzazione di immobili al servizio degli edifici commerciali e direzionali come i magazzini, la residenza del custode o qualsiasi altra attività a supporto di quella principale. Il Piano Regolatore Generale ammette delle deroghe quando la superficie occupata dagli edifici commerciali e direzionali non supera il 60% del volume o del piano lordo della zona, ma in quel caso la restante porzione subisce un cambio di destinazione d’uso e diventa polifunzionale e cambiano i parametri e le indicazioni per la costruzione, secondo quando previsto dal Piano Regolatore Generale comunale.
L’edilizia commerciale e direzionale deve strettamente attenersi a quanto specificato dal Piano Regolatore Generale previsto dal Comune in cui è sito il lotto da edificare e, in base alle indicazioni fornite, l’azienda deve realizzare un progetto edificativo coerente ed a norma per poter essere autorizzata ad iniziare i lavori. In alcuni casi nel P.R.G. può essere esplicitamente chiesto che nel progetto venga indicata l’esatta destinazione d’uso che, per questa classificazione, può essere:
– commerciale.
– espositiva,
– direzionale.
Inoltre, in riferimento alla categoria direzionale, è sempre necessario che venga indicata la sottocategoria, ossia:
– pubblico,
– privato,
– centro di ricerca.
Il Piano Regolatore Generale può escludere una categoria in favore dell’altra, ossia può ammettere la costruzione di edifici adibiti alle attività commerciali e non quelli direzionali, ma in linea generale vengono consentite entrambe e, in quel caso, si parla di Piano Regolatore Generale direzionale/commerciale generico.
Fatta questa lunga premessa burocratica sull’edilizia commerciale/direzionale, bisogna definire quali sono le caratteristiche che gli edifici devono possedere per essere inclusi in questa categoria. In linea generale, non dev’essere un’attività votata alla produzione e nemmeno alla fornitura di servizi diretti al pubblico.
Le zone indicate come commerciali/direzionali dal Piano Regolatore Generale sono anche quelle che i comuni destinano alla creazione dei servizi secondo quanto definito dalla legge attualmente in vigore.
L’edilizia commerciale e direzionale, quindi, include al suo interno tantissime tipologie di costruzioni ed è necessario affidarsi ad imprese edili esperte e competenti del settore, che sappiano realizzare progetti, planimetrie e capitolati per la realizzazione di opere così complesse ed importanti. Nelle zone adibite all’edilizia commerciale possono essere realizzati supermercati, centri commerciali, palazzine di uffici, capannoni per la vendita all’ingrosso e quant’altro possa essere considerata un’attività commerciale o direzionale secondo legge. Tra i servizi da affiancare a queste attività ci sono le strutture per la ristorazione del personale impiegato, i magazzini per lo stoccaggio delle merci, le abitazioni per i custodi ed ancora tutto ciò che possa essere dimostrato sia di supporto alla struttura principale.
Per le opere di edilizia commerciale e direzionale i lavori sono solitamente più brevi rispetto all’edilizia residenziale, si realizzano strutture ben più grandi e complesse che richiedono l’impegno di numerosi operai e direttori dei lavori, scelti tra i migliori professionisti. È necessario sbrigare un gran numero di pratiche burocratiche ed i controlli da parte delle Autorità competenti sono molto più serrati, sia sui lavori che sul rispetto del progetto e dei volumi.
I lavori di edilizia commerciale e direzionale stanno assumendo un’importanza sempre maggiore, grazie allo sviluppo urbano di tantissimi centri, anche minori, che sempre più spesso decidono di ampliare le zone commerciali concedendo le licenze edilizie per la realizzazione di strutture commerciali. Inoltre, in una politica di valorizzazione del territorio, molti Comuni scelgono di garantire agevolazioni alle imprese che decidono di aprire centri direzionali ed uffici nelle zone commerciali e direzionali all’interno del territorio comunale.
Chi opera in questo settore deve poter garantire la manovalanza adeguata per il compimento dei lavori entro il termine prefissato, deve poter garantire i più elevati standard qualitativi ed il rispetto delle norme imposte dalla legge per questo ambito. Devono essere seguite tutte le indicazioni in termini di sicurezza e di agibilità dei locali, devono essere realizzate le infrastrutture adeguate per la fruizione delle strutture da parte delle persone diversamente abili ed il progetto deve essere approvato da un’apposita commissione, che deve valutare l’impatto effettivo della struttura nell’equilibrio architettonico della zona scelta.
I progetti di edilizia commerciale e direzionale sono tra i più complessi, ma anche tra i più affascinanti. L’azienda che riceve la commessa, solitamente, crea una prima bozza di lavoro sulla base delle indicazioni del cliente ed il progetto finale viene sviluppato in stretta collaborazione con il committente, che espone le sue idee e necessita di professionisti capaci di trasformarle in un progetto concreto e realizzabile. La collaborazione e la condivisione sono sempre più importanti in questo settore, tra i più innovativi del mondo dell’edilizia moderna.
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